Última modificación: 2023-01-26
Resumen
Uno dei principali patrimoni condivisi della storia italiana dall’Unità a oggi è costituito dall’ininterrotta vicenda di una massiccia fuoriuscita, o emigrazione, di concittadini verso mete spesso presto divenute – sotto vari aspetti – familiari. Un dramma collettivo di cui, a Buenos Aires, è persino superfluo tracciare la parabola. Diciamo però – per aprire e subito chiudere una parentesi non tanto culturalmente quanto angustamente professionale – che il mancato riconoscimento di questo carattere fondativo dell’Italia moderna e contemporanea a livello accademico nel campo degli studi letterari e persino storici appare particolarmente stridente, dal momento che almeno dagli anni Settanta si sono accumulati, in Italia e all’estero, contributi scientifici e iniziative editoriali di indubbio spessore.
L’arco cronologico proposto dal Convegno Passeurs si situa opportunamente, da questo punto di vista, sul crinale di uno spartiacque epocale, poiché la fine degli equilibri della guerra fredda ha anche significato, per l’Italia, il progressivo passaggio da un profilo emigratorio ad uno immigratorio, in una singolare nemesi della storia di cui continuiamo a vivere i traumi.